Quante volte ti è capitato di aprire l’armadio, guardare i vestiti con aria smarrita e richiudere dopo una mezz’oretta pensando: “non ho niente da mettermi”? Eppure… l’armadio è pieno fino a scoppiare. Cosa c’è che non va?
Gli abiti sono una parte visiva della nostra personalità e del nostro status lavorativo e sociale. Un vero e proprio investimento per l’immagine. E non soltanto in termini economici. Per fare un esempio, potremmo paragonare il guardaroba al “magazzino merci” di un commerciante. Un capitale in denaro che non può restare fermo a deteriorarsi. Va quindi mantenuto in ordine e pianificato con metodo e organizzazione per poter affrontare tutte le situazioni.
Per ottenere un guardaroba perfetto ed efficiente bisogna imparare a gestirne la manutenzione ordinaria, ovvero, il famigerato cambio di stagione. Ecco una guida pratica che insegna cosa fare per mettere finalmente ordine.
Innanzitutto, sappi che non c’è un periodo ideale: è sempre il periodo ideale. Ma il cambio di stagione è il momento perfetto per tirare fuori dall’armadio i capi che non usiamo più da un anno o anche due e, prima di riporli, fare un piccolo inventario della situazione. Prendi tutto il tempo che ti occorre ma tieni presente che la prima volta è sempre la più difficile. Se il guardaroba è molto grande diventa indispensabile ragionare per temi: stagione, contesto (giorno, sera, lavoro, tempo libero) e settori: accessori, intimo, capi spalla, abiti, pantaloni, ecc.
In pratica
Per ottimizzare il lavoro, ti suggerisco di creare una piccola tabella con 6 colonne. Nella prima colonna indicherai, voce per voce, il genere di capo: capi spalla (cioè giacca, blazer, giubbino di jeans, bolerino), completi (es: tailleurs gonna, tailleurs pantalone), pantaloni, gonne, vestiti, camicie, maglie, cardigan, gilet, intimo. Nella seconda colonna descriverai il tipo di capo – ad esempio, cappotto di lana pesante – e come si presenta: in buono stato, “datato”, da portare in pulitura, taglia piccola, ecc. Nella terza colonna indicherai il colore, nella quarta lo stile: elegante, sportivo, casual, ecc., e nella quinta la quantità. L’ultima colonna lasciala libera per le considerazioni finali.
L’analisi
Iniziamo ad analizzare quello che c’è. Apri le ante e tira fuori tutti i capi; mettili sul letto, oppure su un tavolo grande. Fai due mucchi; da una parte ciò che usi spesso, dall’altra ciò che non usi da parecchio tempo e che magari hai dimenticato di possedere! Poi, prendi un capo alla volta, partendo da quelli più pesanti. Osservali con cura, perché questo è il momento per suddividerli in quattro gruppi distinti:
- lavoro
- tempo libero
- giorno
- sera e/o occasioni importanti (cerimonie, eventi formali, mondani, ecc.)
Adesso mettiti davanti a uno specchio a figura intera (fallo di giorno perché la luce è migliore) e indossa un capo alla volta guardandolo con calma. Come ti senti dentro a quel cappotto? Goffa? Infagottata? Forse il “taglio” è fuori moda, oppure non ti “vedi” più con quelle linee. La gonna è diventata stretta? Con il tempo il corpo si modifica… magari hai messo su ancora qualche chilo? Meglio metterla da parte. Il colore di quella giacca non ti dona? E’ stato un acquisto sbagliato? Allora via, buttare! E questo paio di pantaloni? Da quanto tempo è fermo nell’armadio e non lo metti più? Otto anni??? Decisamente troppo: è ora di disfarsene. Quando si fanno queste “analisi” è bene ricordare che tutto ciò che è diventato piccolo e stretto difficilmente verrà riutilizzato, soprattutto se “quella taglia” è diventata impossibile da raggiungere. I capi passati di moda, se non possono essere rimodernati, vanno eliminati così come quelli rovinati, lisi o scoloriti irrimediabilmente. In linea di massima – ma poi ognuno di voi troverà il suo metodo – io codifico l’esito dei capi in questo modo:
B – come buttare direttamente nella spazzatura
C – come riporre in cantina: taglie piccole o grandi da conservare (della serie non si sa mai) o doppioni che al momento non servono
M – come manutenzione: bottoni che mancano, cerniere da sostituire, orli da riprendere
P – come portare in pulitura per una rinfrescata
O – come ottimo, ok. Il capo sta bene, il taglio valorizza la figura, il colore è giusto e facilmente abbinabile
V – come “vintage” che potete reinterpretare facendoli diventare capi “unici”
Ricordi la colonna dedicata alle considerazioni finali? Bene. Le lettere vanno riportate lì. Serviranno a tenere sempre sott’occhio la situazione del guardaroba. Perché per portare a termine un cambio di stagione ci vuole tempo. Non illuderti di finire tutto in una sola giornata! A gettare si sta poco, è vero, ma tutto il resto richiede almeno una o due settimane di lavoro. Soprattutto se non sei pratica e hai poco tempo da dedicarvi. Io lo faccio periodicamente ogni trimestre, ma la mia è deformazione professionale.
Parti facendo tre pile con B, C, P e M: da buttare, da sistemare in cantina e da mandare in pulitura. Metti dentro a dei sacchi tutto ciò che vuoi eliminare; poi sarà la volta dello “stoccaggio” in cantina. Prendi scatoloni o sacchi per la biancheria tipo “sottovuoto” che occupano meno spazio e prima di riporli attacca un’etichetta con la descrizione del contenuto, ad esempio l’indicazione della taglia oppure della stagione. Fra qualche mese potresti aver bisogno di rintracciare proprio la camicetta che sta lì. Prepara poi i capi da portare in pulitura e quelli che hanno bisogno di manutenzione. Capita sempre più spesso, infatti, che le puliture facciano anche piccoli lavori di sartoria. Nel frattempo, potrai dedicarti ai capi di abbigliamento che restano e cioè a quelli che ami, che indossi spesso e nei quali ti senti a uto agio e ovviamente a quelli “vintage” che avrai deciso di tenere. Mettendo in ordine potresti aver notato che nel guardaroba mancano dei capi base per il lavoro o il tempo libero da abbinare con questo o quell’altro capo, oppure, che ami le tinte chiare accostate al viso ma dopo le “pulizie di primavera” non c’è rimasto più nulla! In questo caso, sarà opportuno imparare e fare una bella lista delle cose da acquistare.
Se tutto questo ti scoraggia o se hai tentato più volte di riorganizzare il guardaroba senza successo, forse è arrivato il momento di chiedere aiuto ad una professionista. Il mio lavoro è quello di aiutarti a valorizzare le tue caratteristiche fisiche anche attraverso l’analisi del guardaroba, insegnandoti ciò che “funziona” o “non funziona” in base a colori, linee, tessuti e stile. Da lì, pianificare gli acquisti futuri, per ottenere un guardaroba in armonia con la tua personalità sarà facile e divertente. Ne vogliamo parlare? Chiamami, oppure contattami e raccontami di te.