Quando parlo alle donne del mio corso di portamento, ottengo due tipi di reazione: curiosità e attenzione – atteggiamento propositivo – oppure la classica battuta di difesa, “ma io non metto tacchi alti”. Il corso di portamento non implica necessariamente l’uso di tacchi alti, ma insegna ad avere una corretta postura del corpo – precisamente di tutta la colonna vertebrale – correggendo vizi da atteggiamenti sbagliati (un esempio? schiena curva e collo proteso in avanti, da scrivania o da uso intensivo di smartphone); insegna a gestire il ritmo della camminata (avete presente quanta gente cammina correndo come se stesse per perdere il tram?) e a camminare in modo fluido e leggero (segno distintivo di classe ed eleganza) anziché marciare in modo affannato.


Ecco perché mi sembra riduttivo associare un corso di portamento ai tacchi alti. Certamente, i tacchi alti slanciano la figura, ma non sono necessari; si può essere femminili anche con un paio di ballerine. Io, ad esempio, non porto tacchi molto alti (il mio max è 6 cm.) a causa di un problema ai metatarsi, e sono costretta anche a tarare bene la differenza fra tacco e plateaux per non sovraffaticare il collo del piede (eh già, sto messa proprio bene) però il mio incedere sicuro ed elegante prescinde dall’altezza del tacco. Ma non è così per tutte le donne. Mi capita spesso di osservare come camminano (deformazione professionale) e credetemi, quando vedo ragazze traballare sul tacco 12, le ginocchia piegate e la schiena curva, provo una gran pena. Primo, perché sono brutte da vedere, secondo perché penso a quanti soldi spenderanno più avanti in fisioterapia!
Quindi, imparare a camminare bene, è importante per l’estetica dell’immagine, ma è importantissimo per la salute. Se tu che stai leggendo, hai capito l’importanza di ciò che ho scritto, vieni al corso Incontri di Stile del 17 marzo, ho ancora qualche posto disponibile.